Tramonta mestamente il vecchio anno e porta via con sè l’amarezze, ogni sogno perduto, ogni affanno. E, mentre corrusca il cielo nella notte fredda di San Silvestro, io farò un falò delle mie ambizioni menzognere, saranno alte le fiamme, rosse come foglie d’acero cadute in tardo autunno. Evviva è giunto il Capodanno, s’elevano i calici brindando e si gioisce insieme per quei trecento sessanta cinque giorni serviti in tavola ricchi di nuovi inganni. Ammiro chi invece rimane sagacemente nel silenzio, come il merlo infreddolito sulla quercia nuda mentre lei cela le sue segrete gemme e conosce solo l’alternarsi del tempo cadenzato e sa che dopo il buio viene la luce e dopo il gelo giungerà il tepore della primavera e, del resto, gli anni son sempre uguali. Ma noi illusi inneggiamo insieme, ancora: Buon Anno Nuovo.
Categorie